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Oggi,  29 Marzo 2015 Domenica delle Palme, come ogni anno, ci si incontra per scambiarsi gli auguri e il ramoscello di ulivo simbolo di regalità e acclamazione. I nostri donatori hanno pensato bene di fare qualcosa di più partecipando alla prevista raccolta di sangue organizzata nella nostra sede sita in Soverato Via Cesare Battisti 26.  Si sono presentati in 53 e hanno contribuito alla raccolta di 48 flaconi di sangue che come da prassi sono stati trasferiti a cura del Corriere di Avis Provinciale Catanzaro al Centro Trasfusionale dell’Ospedale Pugliese Ciaccio di Catanzaro. Tre di loro, per temporanea inidoneità,  non hanno superato la visita medica della dottoressa Assunta Ericina  mentre altri due sono stati invitati a ripresentarsi al prossimo appuntamento essendo stato raggiunto il numero massimo di donazioni previsto nella mattinata.

Benvenuto  per la sua prima donazione a Carmelo (1981) e ben arrivata nella nostra sede ad  Arianna (1994) che trasferitasi dalla Lombardia ha pensato di continuare la sua esperienza di donatrice Avis presso la nostra Sede.

Un bel da fare per i volontari avisini, un’equipe costituita dal Presidente Rocco Chiaravalloti, dalla Vice Presidente Manola Bullesi, dai consiglieri Isabela Giglio e Giuseppe Amoroso e dalle volontarie collaboratrici Emilia Vatrella e Francesca Pugliese che hanno ben curato l’accettazione-accoglienza e il ristoro post donazionale. Tutto si è svolto con speditezza e in un clima di euforica e contagiante allegria. A tutti i volontari è stato offerta la possibilità di effettuare l’elettrocardiogramma nell’ambito di quelle iniziative che l’Avis intraprende per rispondere all’esigenza di controllo dello stato di salute dei donatori.

Grazie a tutti i partecipanti per l’atto encomiabile di solidarietà e di senso civico.

Appuntamento alla prossima raccolta.

Periodicamente, spesso in coincidenza con le campagne vaccinali (specie antinfluenzali), sui social network circolano notizie che mettono in evidenza patologie insorte a seguito di vaccinazione. Queste notizie, pur non essendo verificate scientificamente e spesso non rispondenti alla realtà medico-scientifica, acquistano credito e peso all’interno della collettività esclusivamente sulla forza delle condivisioni, dei “like” e dei commenti. Il contributo di questi ultimi alla discussione si basa inoltre sulla lettura acritica e spesso parziale di ciò che è stato condiviso. Uno dei casi più frequenti è quello dell’insorgenza di autismo post-vaccinazione trivalente MPR (Morbillo-Parotite-Rosolia): lo studio di un medico successivamente radiato, condotto su di un campione inconsistente di pazienti con dati manipolati, è diventato la verità assoluta per migliaia di persone.

Paolo Ghinelli
medico unità di Raccolta di Avis Ferrara

 

la bufala dell'autismo post-vaccinazione

la bufala dell’autismo post-vaccinazione

Il tutto viene ricondotto quasi immancabilmente ad un lavoro elaborato dal medico britannico Adrew Wakefield, la cui pubblicazione originaria sulla  rivista medica “The Lancet” [1] risale al 1998: questo lavoro ipotizzava che la l’insorgenza di autismo post-vaccinazione in seguito alla somministrazione del vaccino MPR. L’ipotesi era che tale vaccino provocasse nei giovani pazienti una condizione d’infiammazione della parete intestinale, tale da alterarne le proprietà di barriera e quindi la permeabilità, responsabile del passaggio in circolo di peptidi encefalo-tossici. Questa ipotesi etiopatogenetica è stata ampiamente indagata nei decenni successivi da molteplici centri sia in Europa che negli USA [2-15], ma nessuno degli oltre venti studi condotti ha individuato il “nesso causale” tra somministrazione del vaccino MPR ed Autismo.

Nonostante i forti dubbi dell’intera comunità scientifica, tale pubblicazione e le successive apparizioni mediatiche del Dr. Wakefield ebbero molta risonanza nel mondo anglosassone, e determinarono diffidenza ed un parziale abbandono della campagna vaccinale in questi Stati, con conseguenti recrudescenze di epidemie di morbillo negli anni successivi con migliaia di casi clinici di encefalite ed alcuni decessi. A seguito di un’accurata investigazione giornalistica (http://briandeer.com/mmr/lancet-summary.htm) e indagini medico-legali emerse che lo studio del medico inglese era viziato dal punto di vista epidemiologico (inconsistenza numerica dei casi studiati) [16] e da numerose informazioni anamnestiche dei giovani pazienti alterate dall’autore [19] per supportare la propria tesi. Il tutto sotto la spinta economica di uno studio legale per appoggiare una vertenza di risarcimento [18].

Una volta emersa questa  frode scientifica, la rivista medica “The Lancet” si è vista costretta a ritirare formalmente l’articolo [17], dichiarando che “diversi punti del lavoro di Wakefield sono scorretti”, mentre la Commissione Disciplinare del Comitato Medico Generale Britannico (General Medical Council) ha decretato come il medico britannico presentò il suo lavoro in modo“irresponsabile e disonesto” ed “abbia ignorato insensibilmente” la sofferenza dei giovani pazienti oggetto dello studio, inoltre “rovinando la reputazione” della professione medica: tutto ciò ha comportato per Wakefield la radiazione dall’Ordine dei Medici Britannico.

Un gruppo indipendente di esperti negli Usa (IOM, Istitute of Medicine) ha valutato attraverso una approfondita revisione della letteratura scientifica sugli studi clinici ed epidemiologici, che le evidenze disponibili respingono l’ipotesi di una relazione causale [20]. Alle stesse conclusioni sono giunte l’American Acaademy of Pediatrics (organizzazione specialistica con oltre 60mila associati del settore) ed i Centers for Disease Control and Prevention (CdC) statunitensi [21, 22].

Il termine autismo (sindrome di Kanner) si riferisce ad un insieme di patologie caratterizzate da problemi di comunicazione ed interazione con gli altri, unitamente alla tendenza a manifestare comportamenti reiterati, pervasivi, ripetitivi. I pazienti affetti da disordini di tipo autistico possono presentare un ampio spettro di condizioni cliniche che vanno da un inserimento ed un adattamento al contesto sociale accettabile, sino all’assenza di interazioni con altri soggetti ed isolamento. La diagnosi di disturbi autistici viene generalmente posta intorno al secondo anno di vita, più spesso in età infantile pre-scolare o talvolta più tardivamente; una parte di questi giovani pazienti (circa il 20%) presenta fenomeni comportamentali di “regressione”: lo sviluppo neurocomportamentale pressoché regolare sino a quel punto della crescita, viene a manifestare perdite di capacità comunicative e d’interazione col mondo circostante acquisite in precedenza. Si ritiene che le cause che possono determinare una condizione clinica quale l’autismo, siano imputabili a malformazioni cerebrali presenti già alla nascita e quindi difetti genetici.

Ultimi aggiornamenti scientifici:

  • Un articolo pubblicato a marzo 2014 sul prestigioso NEJM [25], ha dimostrato che nei bambini con autismo vi è uno sviluppo anomalo della corteccia cerebrale durante la vita prenatale. La corteccia cerebrale è fondamentale per regolare alcuni importanti funzioni cognitive come la memoria, il linguaggio, la capacità di ragionamento, ed è formata da cellule (neuroni) organizzate in strati sovrapposti; nei bambini affetti da autismo l’architettura della corteccia si presenta alterata;
  • Uno studio su Science (febbraio 2014) [26]: dimostra come nei modelli murini con autismo vi sia una alterazione dell’attività di un neurotrasmettitore, il GABA, che avviene verso la fine della gravidanza. Nel topo sano, al momento del parto, si ha una inversione della funzione del GABA sulla trasmissione nervosa, che da eccitatoria diventa inibitoria; questa inversione è indotta da un ormone rilasciato dalla madre alla nascita, l’ossitocina. Nel topo malato, invece, questo cambiamento nell’attività del GABA non avviene. Inoltre, è stato dimostrato che usando una sostanza che blocca l’azione dell’ossitocina in topi normali, si impedisce il passaggio del GABA all’azione inibitoria, determinando sviluppo di autismo nei topi;
  • Un articolo pubblicato su JAMA supporta il ruolo svolto da fattori genetici nello sviluppo del disturbo autistico [27].
  • Una ricerca pubblicata nel marzo 2013 sul Journal of Pediatrics condotta dal CdC di Atlanta (Usa), sono stati studiati 256 bambini con disturbi dello spettro autistico e confrontati con 752 bambini non autistici, quantificando l’esposizione totale cumulativa, nei primi due anni di vita, ad antigeni contenuti nei vaccini, come pure il numero massimo di antigeni a cui i bambini erano stati esposti nelle singole sedute vaccinali. I risultati hanno mostrato che il numero totale di antigeni ricevuti entro i due anni di età, come il numero massimo di antigeni ricevuto nelle singole sedute non differiva nei due gruppi di bambini e che i bambini affetti da autismo che presentavano fenomeni di regressione non avevano ricevuto un numero maggiore di vaccini rispetto ai bambini autistici senza regressione [28].

Questi articoli, come molti altri pubblicati negli scorsi anni, aggiungono evidenze a sostegno dell’azione di fattori ambientali e/o genetici che agirebbero prima della nascita, durante lo sviluppo del feto nell’utero materno. Questi studi, pertanto, confermano l’estraneità delle vaccinazioni effettuate nel periodo post-natale quale possibile causa nello sviluppo della malattia autistica.

Al contrario, un recente studio statunitense ha evidenziato come la vaccinazione contro la rosolia (che nella maggioranza dei casi avviene con la somministrazione del vaccino MPR) abbia potenzialmente evitato, nel decennio 2001-2010, alcune centinaia o forse migliaia di complicanze dell’infezione congenita del morbillo e rosolia [24] (malformazioni SNC, anencefalia).

E’ risaputo che alcune malattie prevenibili con la vaccinazione (morbillo, poliomielite, rosolia e altre), e per le quali spesso non è disponibile una cura efficace, possono causare gravissimi danni a chi ne è colpito e persino la morte (nel morbillo in un caso su 2000 in media), mentre gli effetti collaterali dei vaccini (sempre possibili quando si parla di un farmaco) sono rarissimi e nella grande maggioranza dei casi lievi e transitori.

Recentemente il problema è tornato alla ribalta anche in Italia. Una procura, quella di Trani, ha avviato una indagine per capire se questo nesso sia reale o meno, dopo la denuncia di genitori di bambino autistico. Intendiamoci, la procura ha l’assoluto dovere di indagare (in relazione ad una denuncia deve attivarsi), e deve verificare quello che decenni di studi su migliaia di persone in parti diverse del mondo e decine di studiosi hanno evidenziato.

Sebbene l’adesione o meno aduna campagna vaccinale rappresenti una decisione personale, è un gesto che ha comunque ricadute sull’intera collettività. Un individuo vaccinato oltre a ridurre le probabilità di contrarre la malattia, in caso di contagio può avere una risposta immunitaria più rapida ed efficace, riducendo rispettivamente i tempi d’incubazione, la carica virale del patogeno, diminuendo quindi il periodo in cui è maggiormente contagioso, con conseguente riduzione della circolazione dell’epidemia nella popolazione.

E’ quindi auspicabile che vengano presi gli opportuni provvedimenti per informare correttamente la popolazione, evitare che siano sparse paure ingiustificate e pretestuose quando non palesemente false e far sì che le persone che causano un allarme nella popolazione debbano rispondere nelle opportune sedi delle loro affermazioni. Al tempo stesso, ferma restando la necessità di informare adeguatamente i cittadini sui rischi e i benefici della pratica vaccinale favorendo così un’accettazione cosciente e responsabile della vaccinazione, è opportuno un giusto sostegno ai programmi di vaccinazione, che rappresentano un segno di progresso, civiltà e protezione della salute pubblica, compito che la stessa OMS ha deputato ai ministeri competenti nazionali e quindi anche a quello del nostro paese.

 

 NOTE BIOGRAFICHE

1 – Wakefield AJ et al. Ileal lymphoid-nodular hyperplasia, non specific colitis and pervasive developmental disorder in children. Lancet, 1998 351 (9103):637-41

2 – Gillberg C, Heijbel H. MMR and autism. Autism, 1998;2 : 423-424

3 – Taylor B, Miller E, Farrington CP et al. Autism and measles, mumps rubella vaccine: no epidemiological evidence for a causal association. Lancet 1999;353:2026-2029

4 – Kaye JA, del Mar-Melero-Montes M, Jick H. Mumps measles and rubella vaccine and the incidence of autism recorder by general practitioners: a time trend analysis. Br Med J, 2001;460-463

5 – Fombonne E, Chakrabarti S. No evidence for a new variant of measles-mumps-rubella induced autism. Pediatrics 2001;108(4)

6 – Taylor B, Miller E, Lingam R, Andrew N, Simmons A, Stowe J. Measles mumps and rubella vaccination and bowel problem or developmental regression in children with autism: population study. BMJ, 2002; 324:393-396

7 – Madsen KM, et al. A population based study of measles, mumps, and rubella vaccination and autism. N Engl J Med 2002; 347; 19:1377-1482

8 – DeStefano F, Karapurkar Bhasin T, Thompson WW, Yeargin-Allsopp M, Boyle C. Age of first MMR vaccination in children with autism and school-matched control subjects: a population-based study in metropolitan Atlanta. Pediatric, 2004; 113:259-266

9 – Makela A, Nuoti P, Peltola H. Neurologic disorders afer measles-mumps-rubella vaccination. Pediatrics 2002; 110; 5:957-963

10 – Farrington CP, Miller E, Taylor B. MMR and Autism: further evidence against a causal association. Vaccine 2001; 19: 3632-5

11 – Dales L, Hammer SJ, Smith NJ. Time trends in autism and in MMR immunization coverage in California. JAMA 2001;285:1183-5

12 – Peltola H, Patja A, Leinikki P, Valle M, Davidkin I, Paunio M. No evidence for measles, mumps, and rubella vaccine-associated inflammatory bowel disease or autism in a 14-year prospective study. Lancet 1998: 351: 1327-8

13 – Patja A, Davidkin I, Kurki T, Kallio MJ, Valle M, Peltola H. Serious adverse events after measles-mumps-rubella vaccination during a fourteen-year prospective follow-up. Pediatric Infection Dis J 2000; 19:1127-34

14 – Fombonne E, Zakarian R, Bennett a, Meng L, McLean-Heywood D. Pervasive developmental disorders in Montreal, Quebec, Canada: prevalence and link with immunizations. Pediatrics 2006: 118: e 139-50

15 – DeWilde S, Carey IM, Richards N, Hilton SR, Cook DG. Do children who become autistic consult more often after MMR vaccination? Br J Gen Pract 2001; 51:226-7

16 – Murch SH, Anthony A, Casson DH, Malik M, et al. Retraction of an interpretation. Lancet, 2004; 363(9411):750

17 – Editor of Lancet. Retraction: Ileal lymphoid-nodular hyperplasia, non specific colitis and pervasive developmental disorder in children. Lancet; 2010;375:445

18 – Goodle F, Smith J, Marcovitch H. Wakefield’s article linking MMR vaccine and autism was fraudulent. BMJ 2011; 342:64-66

19 – Deer B. How the case against the MMR vaccine was fixed. BMJ 2011; 342:c5347

20 – Institute of Medicine of the National Academies. Immunization Safety Review Committee. Board on Health promotion and Diseas prevention. Immunization Safety rewiew: Vaccines and Autism. The National Academies Press. 2004 http://www.nap.edu/openbookphp?record_id=10997&page=1

21 – American Academy of Pediatrics. Facts for parents about Autism and Vaccines Safety. Published March 1 2008

22 – Hasley N, Hyman S, and the Conference Writhing Panel. Measles-mumps-rubella vaccine and autistic spedtrum disorders. Pediatrics 2001; 107(5): e84-107

23 – Gerber SJ, Affit PA. Vaccines and autism: a tale of shifting hypotheses. Clin Infect Dic, 2009; 48(4): 456-461

24 – Berger BE, Navar- Boggan Am, Omer SB. Congenital rubella yndrome and autism spectrum disorder prevented by rubella vaccination  – United States, 2001-2010. BMC Public health 2011, 11:340

25 – Stoner R, et al “Patches of disorganization in the neocortex of children with autism” N Eng J Med 2014; 370: 1209-1219

26 – Science, n. 343, 2014 – Oxytocin-mediated Gaba inhibition during delivery attenuates autism pathogenesis in rodent offspring

27 – Jama, 2014, n. 17 – The familial risk of autism

28 – Journal of Pediatrics (Increasing Exposure to Antibody-Stimulating Proteins and Polysaccharides in Vaccines Is Not Associated with Risk of Autism)

L’epatite C è una malattia infettiva causata dall’Hepatitis C Virus (HCV), un virus a RNA classificato nella famiglia Flaviviridae e identificato nel 1989. Si conoscono almeno 6 genotipi principali di HCV e vari sottotipi degli stessi. La determinazione del genotipo di HCV ha rilevanti implicazioni cliniche. La probabilità di risposta iniziale e a lungo termine è influenzata dal genotipo virale, con minore probabilità di risposta nei soggetti infettati dai genotipi 1 e 4 rispetto ai pazienti con genotipo 2 o 3. Poco è noto circa la sensibilità alla terapia dei genotipi 5 e 6, in ragione della rarità dei casi clinici trattati. In Italia è prevalente il genotipo 1 (in particolare genotipo 1b). Si stima che vi siano 150-180 milioni di portatori cronici di HCV nel mondo, 5-10 milioni in Europa, 1,5 milioni in Italia. In Emilia-Romagna le persone infette da virus della epatite C siano tra 100.000 e 130.000 e di queste solo 30-40.000 sappiano di esserlo.

In uno studio condotto in campioni casuali di popolazione generale è stata trovata una prevalenza del 1,8-3,2% in località del nord Italia, dell’8,4% in altre località del centro. Nei donatori di sangue è stato rilevato un tasso del 1.7%. Attualmente le principali modalità di trasmissione dell’epatite Csono quella nosocomiale, la tossicodipendenza, i trattamenti estetici, la promiscuità sessuale, la verticale (da madre positiva a figlio). Ridotto praticamente a zero il rischio di trasmissione dell’infezione da HCV con la trasfusione di emoderivati dopo l’adozione nel 1989 del test su ogni sacca di sangue donato.

Circa l’80% delle persone esposte al virus sviluppano un’infezione cronica che resta a lungo asintomatica. L’età al momento dell’infezione, la carica virale infettante, l’abuso di alcool, l’uso di farmaci epatotossici, dismetabolismo con steatosi epatica, coinfezione con altri virus epatitici, alterazioni dello stato immunitario o coinfezione da HIV, fattori genetici e razziali sono cofattori e variabili che influenzano in modo significativo il decorso della malattia. Il decorso della malattia nella maggior parte dei casi è lento. Dopo 20-30 anni il 20-30% delle persone sviluppa cirrosi epatica. Una parte di questi (20-25%) può sviluppare epatocarcinoma.

Nel 2011 sono stati commercializzati gli inibitori delle proteasi boceprevir e telaprevir da utilizzare in associazione con interferone e ribavirina nei pazienti con genotipo 1, la cui efficacia si può accompagnare però ad effetti collaterali importanti. Dal gennaio 2014 è disponibile in commercio in Europa il primo di una lunga serie di antivirali, il sofosbuvir, che sembra consentire la guarigione in una alta percentuale di casi (dal 70% ad oltre il 90%).

I nuovi farmaci hanno una innegabile maggiore efficacia ma anche un maggior costo. In base a queste considerazioni, l’Associazione Italiana per lo Studio del Fegato (A.I.S.F.) ha ritenuto opportuno aggiornare la propria linea guida sul trattamento dell’infezione cronica da HCV, con particolare riferimento a:

  • profili d’indicazione alla terapia
  • schemi di terapia più razionali nella pratica clinica
  • monitoraggio della risposta alla terapia e valutazione degli esiti
  • profili di tollerabilità

In Italia il sofosbuvir è stato messo in commercio (G.U. n° 283 del 5 dicembre 2014), disponibile per l’acquisto nei primi giorni del 2015. Dopo lunghe trattative tra l’Agenzia Italiana del Farmaco (A.I.FA) e la ditta produttrice (Gilead) si è convenuto che il prezzo ufficiale del farmaco per 12 settimane di trattamento fosse di 37.000 euro. E’ interessante notare come la strategia scelta dalla Gilead preveda prezzi differenti dello stesso farmaco in rapporto al profilo economico dei vari paesi in cui viene commercializzato: dai 61.000 euro negli U.S.A. ai 660 in Egitto, India e Mozambico.

Il prezzo di questo farmaco sta comunque costituendo un problema di sostenibilità economica, in considerazione anche del fatto che deve essere associato al altri farmaci. La Regione Emilia-Romagna ha costituito un Gruppo multidisciplinare che ha presentato nel dicembre del 2014 undocumento di indirizzo per la definizione delle strategie terapeutiche.

Sono stati individuati 23 Centri Prescrittori distribuiti in tutte le province. Tali Centri, sulla base di un questionario compilato dal Gruppo di lavoro, hanno individuato 545 candidati ad iniziare un trattamento a carico del SSN con un inibitore delle proteasi negli schemi terapeutici ad oggi disponibili. Tra poco saranno presenti in commercio altri farmaci (simeprevir, daclatasvir), altri sono indicati per uso compassionevole** (ombitasvir + dasabuvir, paritaprenavir, ledipasvir).

I nuovi farmaci hanno un costo molto elevato, consentendo però la guarigione della maggior parte dei pazienti trattati. È stato quindi valutato, in base al rapporto costi-benefici, che nel prossimo futuro i pazienti con gravi complicanze da HCV diminuiranno al punto da rendere conveniente l’acquisto del farmaco con una riduzione dei costi, nel medio periodo, a carico del Servizio Sanitario Nazionale.

* Paolo Ghinelli
Medico in Avis di Ferrara (libero professionista) dal 2010.
Borsista CRS RER per un progetto sulla circolazione del Virus West Nile nella popolazione dei donatori di Ferrara.
Ha collaborato con ISS e Unità di raccolta di Ferrara. Non ha mai collaborato con aziende farmaceutiche né in Italia né all’estero.
** Per terapia compassionevole s’intende l’eventuale prosecuzione della terapia oltre i termini dello studio, ovvero, le ditte farmaceutiche possono proseguire nella fornitura dei farmaci in questione oltre i termini stabiliti nei protocolli dei progetti di studio, e/o in deroga ai criteri di selezione; significa una gestione meno rigida dell’assegnazione di una terapia.

Riferimenti bibliografici:

  1. Alberti A, Noventa F, Benvegnu L et Al. Prevalence of liver disease in a population of asymptomatic persons with hepatitis C virus infection. Ann Intern Med 2002; 137:961-4
  2. Mazzeo C, Azzaroli F, Giovanelli S et Al. Ten year incidence of HCV infection in northern Italy and frequency of spontaneous viral clearence. Gut 2003;52(7):1030-4
  3. Fattovich G, Stroffolini T, Zagni i et Al. Hepatocellular carcinoma in cirrhosis: incidence and risk factors. Gastroenterology 2004;127S35-50
  4. Bruno S, Crosignani A, Facciotto C, Rossi et Al. Sustained virologic response prevents the development of esphageal varices in compensated , Child-pugh class A hepatitis C virus-induced cirrhosis. A 12-year prospectiv follow-up study. Hepatology 2010;51(6):2069-76
  5. Ramachandran P, Fraser A, Agarval K et Al. UK consensus guidelines for the use of the protease inhibitors boceprevir and telaprevir in genotype 1 chronic hepatitis C infected patient. Aliment Pharmacol Ther 2012;35(6):647-62
  6. AISF Documento di indirizzo dell’Associazione Italiana per lo Studio del Fegato per l’uso razionale di antivirali diretti di seconda generazione nelle categorie di pazienti affetti da epatite C cronica ammesse alla rimborsabilità in Italia AISF 17 dicembre 2014http://www.webaisf.org/pubblicazioni/documenti.aisf-hcv-2014.aspx
  7. European Medicine Agency. Summary on compassionate use for Ledipasvir/Sofosbuvirhttp://www.ema.europa.eu/docs/en_GB/document_library/Other/2014/04/WC500156825.pdf
  8. European Medicine Agency. Summary on compassionate use for Daclatasvir Bristol-Mayerhttp://www.ema.europa.eu/docs/en_GB/document_library/Other/2014/04/WC500164418.pdf
  9. European Medicine Agency. Commitee for medicinal products for uman use (CHMP) Guideline on compassionate use of medicinal products, pursuant to article 83 of regulation (EC) No 726/2004http://www.ema.europa.eu/docs/en_GB/document_library/Regulatory_and_procedural_guideline/2009/10/WC500004075.pdf

IN OCCASIONE DELLA RACCOLTA SANGUE DI DOMENICA 29 MARZO, PRESSO LA NOSTRA SEDE SOCIALE -SOVERATO VIA C. BATTISTI,26- TUTTI I DONATORI DI SANGUE DELLA GIORNATA , SU RICHIESTA, POTRANNO EFFETTUARE UN ELETTROCARDIOGRAMMA DI CONTROLLO.

VI ASPETTIAMO.

La nostra Comunale, oggi 15 marzo,  ha organizzato, a DAVOLI Marina,  una  ‘Giornata della donazione  del sangue’. Sono state raccolte  trentotto sacche di sangue.   Lo slogan à stato  “il tuo gesto vale più di mille parole”. La donazione  sanguigna  è avvenuta in Autoemoteca di Avis Provinciale Catanzaro che ha stazionato nel cortile parrocchiale.

 L’equipe amministrativa avisina, coordinata dal Presidente Rocco Chiaravalloti, costituita da Emilia Vatrella e Francesca Pugliese, volontarie collaboratrici,  che hanno assolto in maniera impeccabile il delicato compito dell’accettazione e registrazione dei donatori,  e da Giuseppe Amoroso e Caterina Corapi del Direttivo avisino, che,  con la professionalità che contraddistingue il mondo avisino soveratese,  hanno curato il momento del ristoro postdonazione, ha ben gestito il flusso dei donatori.  Si sono presentati circa cinquanta donatori e si sono raccolte trentotto sacche, quantitativo massimo previsto nella giornata dal Centro trasfusionale.

Un bel da fare per l’equipe sanitaria diretta dal Dr. Antonio Nisticò coadiuvato dagli infermieri professionali Tiziana Avenoso  e Piero Sanso che con professionalità e competenza hanno ben operato,  garantendo scorrevolezza e sicurezza alle procedure di prelievo.

 Un banco del ristoro ben guarnito di succhi di frutta, cornetti, acqua e diversi tipi di caffè per il palato di tutti i convenuti.

Tre i nuovi  donatori mentre sei quelli che  non hanno superato per temporanea inidoneità il vaglio  della visita medica del dr. Nistico’.  Altri quattro donatori, essendosi presentati quando era stato raggiunto il quantitativo previsto delle trentotto unità di sangue, sono stati invitati a ripresentarsi in  un’altra giornata di raccolta la prima della quale è prevista per domenica 29 marzo presso la sede Avis di Soverato.

Sento il dovere, dichiara il nostro Presidente Rocco Chiaravalloti, di ringraziare tutti i donatori che oggi hanno trasformato la nostra iniziativa in un evento altamente significativo. Un brillante risultato  che gratifica l’impegno  per la promozione e la realizzazione sul nostro territorio di un’ “Avis di tutti per tutti”. Un’Avis parte integrante della società civile nella quale viviamo .

La partecipazione di così numerosi volontari dimostra che nel nostro territorio il dono del sangue non è più concepito come fatto episodico, marginale o legato all’emotività del momento, ma gesto naturale, elemento di assoluta normalità, abitudine diffusa, segnale del grado di consolidamento dell’evoluzione sociale e civile dell’ambiente in cui viviamo.

Desidero ringraziare i tre nuovi giovani donatori, Avis ripone molta fiducia nei giovani e si adopera per coinvolgerli in iniziative e progetti. E’ nei giovani che va individuata e formata la futura classe dirigente che possa portare avanti con competenza e responsabilità la missione avisina. Non ci stancheremo mai di ripetere, giovani venite in Avis, la nostra sede intende diventare un punto di riferimento ove possiate incontrarvi, proporre progetti, discutere idee e fare nuove amicizie, escogitare modi nuovi per far comprendere a tutti il valore della donazione di sangue.

Appuntamento con la prossima giornata di raccolta sangue: in Sede Via C. battisti 26 Soverato – Domenica 29 marzo ore 8 - 12

Servizio Civile Nazionale: pubblicato il bando 2015

17-03-2015
 
È stato pubblicato, in data odierna, il Bando Nazionale di Servizio Civile 2015 con scadenza il 16 aprile 2015 alle ore 14:00.

 

Tutti i progetti di Servizio Civile presentati da AVIS Nazionale e finanziati dall'Ufficio Nazionale sono consultabili a questo link.

Il totale dei progetti finanziati ad AVIS Nazionale è 14, e il totale dei posti di Servizio Civile assegnati con il Bando di Servizio Civile 2015 è 359, circa il 20% in più rispetto all’ultimo Bando di Servizio Civile finanziato. Il dettaglio del numero di volontari assegnati su ciascun progetto e per ciascuna sede è riportato nello schema allegato.

Si fa presente, a tutti gli interessati, che con la Determinazione UNSC Prot. 6486 del 10 febbraio 2010, l'Ufficio Nazionale per il Servizio Civile ha approvato i criteri per la selezione dei candidati di Servizio Civile proposti da AVIS Nazionale con la nota del 31 luglio 2009, Prot. UNSC 26148/II.1.

Come chiaramente indicato in tutti i progetti a bando, i criteri che verranno impiegati da AVIS nelle selezioni dei candidati sono, pertanto, quelli approvati dall'Ufficio Nazionale. Al fine di evitare qualsiasi contestazione si invitano tutti gli interessati a leggere con molta attenzione i criteri impiegati nelle selezioni prima di inoltrare la propria candidatura, soprattutto tenendo conto del fatto che è possibile – ai sensi di legge – candidarsi per un unico progetto, un unico ente e un'unica sede, pena l'esclusione dal bando.

Per presentare la propria candidatura è necessario, quindi, seguire la seguente procedura:

1. Leggere, con attenzione, il Bando Nazionale per il Servizio Civile 2015 e i requisiti, previsti dalla legge, per poter presentare la propria candidatura (link al documento)

 

2. Leggere, con attenzione, i criteri di selezione dei candidati accreditati ad AVIS Nazionale (link al documento)

3. Leggere, con attenzione, la scheda di sintesi del progetto per il quale ci si intende candidare e gli eventuali particolari obblighi dei volontari durante il servizio indicati nel progetto (link al documento)

4. Individuare la sede di attuazione del progetto per la quale ci si intende candidare e valutare con attenzione la distanza dal proprio domicilio. Il Bando Nazionale di Servizio Civile 2015 prevede che le spese per raggiungere quotidianamente la sede di attuazione del servizio siano a carico dei volontari di Servizio Civile. È possibile candidarsi per un'unica sede di attuazione del progetto, pena l'esclusione.

5. Verificate tutte le condizioni del concorso, presentare la propria candidatura online attraverso il format predisposto da AVIS Nazionale. (link alla piattaforma per la raccolta delle candidature (http://www.serviziocivileavis.it/Candidati/Iscrizione/wfIscrizione.aspx). Si fa nuovamente presente che è possibile inviare un'unica domanda di partecipazione al Bando Nazionale di Servizio Civile, pena l'esclusione. Non è possibile, pertanto, candidarsi per più sedi, per più progetti o per enti diversi nell’ambito dello stesso Bando Nazionale.

6. Al termine dell'inserimento della propria candidatura attraverso il format predisposto da AVIS Nazionale, occorre stampare e raccogliere tutta la documentazione cartacea richiesta in allegato.

 

7. Verificare, con attenzione, che la documentazione cartacea stampata sia stata correttamente compilata in tutte le sue parti e firmata dove richiesto. Ai sensi di legge non è possibile accogliere domande redatte in maniera incompleta o non corretta. Tali domande non potranno, pertanto, essere prese in considerazione e, ai candidati, sarà in tal caso inviata una comunicazione scritta di esclusione dal Bando Nazionale di Servizio Civile 2015.

 

8. Verificare, con attenzione, che la documentazione da allegare alla domanda sia corretta e completa. Ai sensi di legge non è possibile accogliere domande prive di uno o più dei documenti richiesti. Tali domande non potranno, pertanto, essere prese in considerazione e, ai candidati, sarà in tal caso inviata una comunicazione scritta di esclusione dal Bando Nazionale di Servizio Civile 2015.

9. Al termine dell'inserimento della propria candidatura attraverso il format predisposto da AVIS Nazionale, tutta la documentazione stampata e raccolta va inviata, tramite raccomandata con ricevuta di ritorno o Posta Elettronica Certificata, ai seguenti indirizzi.
Ai sensi di legge NON è possibile accogliere domande pervenute tramite fax o tramite mail
. Tali domande non potranno, pertanto, essere prese in considerazione e, ai candidati, sarà in tal caso inviata una comunicazione scritta di esclusione dal Bando Nazionale di Servizio Civile 2015. L'indirizzo a cui spedire la documentazione è il seguente:

UFFICIO SERVIZIO CIVILE AVIS NAZIONALE
Viale Enrico Forlanini, 23
20134 Milano

Oppure

INDIRIZZO PEC: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

10. Ai sensi di legge NON fa fede il timbro postale. Le candidature pervenute presso l'ufficio oltre il termine indicato dal Bando Nazionale non potranno, pertanto, essere prese in considerazione e, ai candidati, sarà in tal caso inviata una comunicazione scritta di esclusione dal Bando Nazionale di Servizio Civile 2015.

 

AVIS Nazionale ricevuta la documentazione ne verificherà la correttezza. Non è prevista, per legge, la richiesta di integrazione della documentazione inviata. Non è, pertanto, possibile inviare alcun tipo di documentazione integrativa.

 

Ai candidati che avranno inviato, entro i termini indicati dal Bando Nazionale, tutta la documentazione richiesta in forma corretta e completa, verrà inviata la convocazione ad una delle giornate di selezione.

 

La mancata partecipazione ai colloqui di selezione da parte di AVIS Nazionale comporterà l'esclusione dal bando. Ai candidati che non si presenteranno ai colloqui di selezione nelle date indicate da AVIS Nazionale verrà inviata una comunicazione scritta di esclusione dal Bando Nazionale di Servizio Civile 2015.

 

Le date di selezione in programma per le quali si potrebbe venir convocati da parte di AVIS Nazionale sono riportate nello schema disponibile a questo link.

 

Per poter partecipare alle selezioni è necessario stampare la mail di convocazione di AVIS Nazionale. Non è possibile presentarsi alle date di selezione senza la convocazione di AVIS Nazionale che attesta la correttezza della documentazione cartacea verificata in sede nazionale.

 

Maggiori informazioni sul Servizio Civile Nazionale sono disponibili sul sito www.serviziocivile.it o nella pagina del sito www.avis.it/serviziocivile espressamente dedicata. Invitiamo, pertanto, tutti gli interessati ad acquisire tutte le informazioni utili prima di presentare la propria candidatura.

 

Per ulteriori chiarimenti o informazioni è possibile contattare l'Ufficio Servizio Civile di AVIS Nazionale, preferibilmente via mail, all'indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o al numero di telefono 02/70.00.67.86 – interno 3, esclusivamente nel seguente orario di ufficio: da lunedì a venerdì dalle 9:00 alle 13:30 e dalle 14:00 alle 17:30.

Avis chiama e i donatori rispondono!

L’invito dell’Avis “Diventa donatore di sangue.  La maggior parte di noi può donare il sangue e molti, almeno una volta nella vita, potrebbero averne bisogno” non è stato disatteso e così nella mattinata odierna (1 Marzo)  presso la nostra sede sociale sita in Soverato  Via C. Battisti n. 26  sono state raccolte 30 unità di sangue che come di consueto sono state trasferite al Centro Trasfusionale di Catanzaro, il tutto in un contesto gioioso e familiare.

Oltre ai donatori abituali si sono presentati  anche quattro nuovi volontari due dei quali, dopo la visita medica della   dott.ssa Assunta Ericina  hanno potuto donare il sangue.

Tutti coloro che si sono presentati nel corso della mattinata hanno avuto l’opportunità di effettuare l’elettrocardiogramma, un’iniziativa che sicuramente continuerà in futuro in quanto le attività di monitoraggio della salute  dei donatori è prioritaria per Avis e i controlli fondamentali per la sicurezza del donatore e del ricevente.  

A fare gli onori di casa per l’accoglienza dei donatori e il ristoro  post-donazione la vice presidente vicario Manola Bullesi, coadiuvata da Caterina Corapi e Caterina Menniti del nostro Direttivo , da Francesca Pugliese e Emilia Vatrella volontarie collaboratrici entusiaste del nostro mondo e meticolose nell’espletamento dei compiti loro assegnati.

Presente nel corso della mattinata il presidente Rocco Chiaravalloti  che si è molto compiaciuto per la risposta dei donatori, per il risultato raggiunto e per l'efficiente organizzazione. La presenza di nuovi donatori  è il segnale della capacità di attrazione della nostra Associazione, il coinvolgimento di un sempre maggior numero di donatori è fondamentale per aggredire la crescita progressiva del fabbisogno annuale di sangue, l’interesse dei giovani è d’altronde determinante per favorire il ricambio generazionale dei donatori e  il processo di individuazione e formazione delle figure dirigenziali che continueranno l’attività associativa. Siamo certi che sempre più giovani si avvicinano per collaborare in Avis e ci attiveremo in quest’anno per dar vita al Gruppo Avis Giovani,  un laboratorio di idee,  di progetti ove ogni giovane può concretizzare la propria disponibilità verso gli altri, un ambiente sano ove certamente ognuno può attuare a pieno le proprie capacità e dove maturare con consapevolezza  il primo passo verso la strada della donazione di sangue.

 

 

Nel pomeriggio del 25 scorso, nei locali dell’Acquario Comunale si è tenuta la 33^ assemblea annuale dell’Avis Comunale Soverato “Rossella Anastasio”. Un appuntamento ci dice il Presidente Rocco Chiaravalloti durante il quale si rinnova il vincolo associativo e, facendo sintesi di quanto realizzato a beneficio della collettività ci si impegna per ulteriori progetti con l’obiettivo ideale di fondo: il benessere collettivo e, più in particolare, la salute dei cittadini. Dopo i saluti e il ringraziamento ai presenti, la relazione morale del presidente mette in luce il valore del volontariato, soprattutto nell’attuale periodo di crisi finanziaria e non solo, in questo particolare momento storico che ci vede tutti più fragili, intimoriti e allarmati, con scarsezza di prospettive per il futuro, le Associazioni di Volontariato possono efficacemente contribuire a realizzare un nuovo modello di sviluppo economico sostenibile che ponga quale obbiettivo prioritario e imprescindibile la centralità della persona, oggi e in proiezione futura, con l’attenzione alle nuove generazioni. Ogni azione individuale se espletata in un contesto organizzato e associato guadagna valore, il donatore di sangue, in Avis, diviene cittadino attivo, operatore di solidarietà, promotore di salute, di stili di vita sani e positivi di processi di coinvolgimento dei cittadini a vivere la solidarietà come valore costitutivo della socialità affinché chiunque, nell’adempimento dei propri doveri, sia propenso a coniugare la ricerca della propria realizzazione e del proprio essere con i valori della solidarietà, felice sintesi del concetto di cittadinanza attiva e solidale. Valorizzare il Volontariato diviene fondamentale e anche le Istituzioni, invece di esercitare un mero controllo burocratico, sono tenute ad assumere un ruolo promozionale nei confronti del Volontariato, preservandone libertà ed autonomia e favorendone la partecipazione ai tavoli della concertazione e della progettazione delle politiche sociali locali.

Nel 2014, continua il presidente, si sono ulteriormente consolidate le collaborazioni con Parrocchie, Pro-loco e Amministrazioni Comunali di Soverato, Satriano, San Sostene e Davoli, Biblioteca Pubblica Davoli Marina, “a Ruga e Davoli”, “Ali d’Aquila”, “Gruppo Motociclistico Soveratese”, “Lions Club di Soverato e versante Jonico delle Serre”, Leo Club Soverato, “AS.C.A”. In sintesi, nel 2014 l’attività di raccolta mostra un incremento rispetto al 2013, conferma il trend di radicamento dell’Associazione nel tessuto sociale e la capacità di attrazione di nuovi donatori appartenenti a diverse fasce di età.

1205 le unità di sangue complessivamente raccolte. 773 donatori di cui 252 donne e 521 uomini. 41 giornate di raccolta programmate sul territorio, con utilizzo anche dell’autoemoteca di Avis Provinciale Catanzaro. 211 nuovi donatori di diversa età. 9 soci collaborati. 650 soci iscritti di cui 126 nuovi tesserati.

 

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I risultati conseguiti negli ultimi anni sono gratificanti tuttavia l’analisi dei dati demografici del territorio inducono a credere che ulteriori spazi di crescita sono possibili. Un’attenzione particolare va riservata ai giovani con un duplice obbiettivo: favorire il ricambio generazione dei donatori e individuare le nuove figure dirigenziali che adeguatamente formate con responsabilità e professionalità continueranno la missione associativa. Sulla formazione bisogna investire in quanto l’acquisizione di conoscenze e competenze, sono garanzia di standard qualitativi e quantitativi di un’associazione sempre più moderna e al passo con i tempi.Nel dibattito diversi gli intervenuti. Saro Crea consigliere di Avis Calabria, nel portare il saluto del presidente Rocco Chiriano, ha messo in evidenza la responsabilità del donatore di praticare stili di vita sani per rimanere nelle condizioni di ideneità e garantire l’aiuto a chi di sangue ha bisogno. Salvatore Iannelli nel porgere il saluto di Avis Provinciale Catanzaro, ha messo in risalto la grande capacità di adattamento alle nuove sfide dell’Associazione e sicuro che il percorso avviato con l’applicazione dei requisiti minimi apporterà benefici a tutto il sistema trasfusionale e alla crescita interna all’Avis. La dottoressa Assunta Ericina medico prelevatore ha ribadito che il rinnovamento o meglio come viene chiamato “l’accreditamento” è avvenuto proprio per una maggior tutela della salute del donatore priorità di Avis e delle strutture trasfusionali. Questo garantisce donazioni più sicure e più controlli ai donatori che si presentano alla chiamata per il prelievo. Ha evidenziato il grande impegno di Avis nelle scuole e il contatto con i giovani spesso al loro primo contatto con un controllo medico. Il Prof. Ulderico Nistico’ donatore avisino è stato critico sulla norma che prevede l’inidoneità alla donazione degli ultra sessantacinquenni e si augura che la normativa venga rivista alla luce dell’allungamento della vita media dell’uomo. Il Vice Sindaco di Satriano Alessandro Catalano nel portare il saluto dell’Amministrazione Comunale ha ringraziato l’Avis per il contributo verso la comunità e riaffermato la disponibilità dell’Amministrazione Comunale di Satriano verso i temi e le istanze dell’Avis.

Alle ragazze del servizio civile, Elsa Sgro e Francesca Froiio, è stata consegnata una targa così come alla coordinatrice locale dei progetti, Caterina Menniti.

Concludendo i lavori, il Presidente Chiaravalloti ha ringraziato per la sua presenza all'Assemblea Mariano Chidichimo  Presidente di Avis Comunale Monasterace e il Dott. Franco Cervadoro, Presidente della Prolo di Soverato per l’ospitalità e, nel ribadire un particolare ringraziamento alle donatrici e ai donatori che hanno partecipato alle diverse giornate di raccolta, consentendo il conseguimento di brillanti risultati, ha esortato tutti a diventare avisini, ad adoperarsi per promuovere sul nostro territorio l’Avis di tutti per tutti, l’Avis parte propria e integrante della società civile nella quale viviamo e nella quale vanno intercettate le energie utili per la formazione della classe dirigente che possa portare avanti con competenza e responsabilità la missione avisina di cui la promozione del dono, sia pure parte importante, non è la sola. Negli anni, L’Avis, alla promozione della cultura del dono del sangue accompagna la promozione della solidarietà, della salute, di stili di vita sani e positivi, di cittadinanza partecipata, il dono del sangue oltre che gesto di amore per dare speranza e cura ai numerosi ammalati, anche grado di consolidamento di una comunità solidale, segnale del grado di evoluzione sociale e civile dell’ambiente in cui viviamo. Esorta ad essere orgogliosi di appartenere al mondo avisino in quanto sposando la causa dell’Avis i donatori dimostrano un livello di civiltà e di sensibilità sociale che serve da esempio per tutti e danno vita nel nostro territorio a un’Associazione così vicina alla gente, un’Associazione a cui a vario titolo tutti dovremmo appartenere.

 

In previsione della pubblicazione del prossimo bando del Servizio Civile Nazionale in AVIS, prevista presumibilmente nel mese di Marzo 2015, si comunica che Avis Comunale Soverato attiverà, a favore degli aspiranti candidati che abbiano i requisiti previsti da legge, tirocini che potrebbero valere nella valutazione della propria candidatura in termini di punteggio aggiuntivo. Per ulteriori informazioni in merito si prega di inviare una mail all’indirizzo: soverato.comunale @avis.it avente ad oggetto TIROCINIO SCN con la precisa indicazione di un recapito telefonico  dove essere ricontattati.

Nella mattinata di venerdì 20 febbraio, presso il Comando Compagnia Carabinieri di Soverato, sito in piazza Renato Lio, abbiamo assistito a una gara di solidarietà concreta con protagonisti in primo piano i Carabinieri che ancora una volta non hanno disatteso le aspettative e la speranza di quanti versano nel bisogno e numerosi hanno partecipato alla donazione gratuita e volontaria del sangue. Sin dalla prima mattinata, nel piazzale  della Compagnia Carabinieri hanno stazionato le due autoemoteche  di Avis Provinciale Catanzaro per consentire a tanti militari, della sede e delle stazioni dipendenti, di aderire all’iniziativa di solidarietà.  Da segnalare la presenza di agenti della Guardia di Finanza di Soverato, del locale distaccamento della Polizia Stradale, della Polizia Municipale di Satriano e Davoli, e tanti familiari e  simpatizzanti delle Forze dell’Ordine. L’ evento rientra in una collaudata sinergia tra il Ministero della Difesa e l’AVIS che qui a Soverato trova adeguata concretizzazione da dieci anni, da quando prese il via nel 2005 grazie all’iniziativa del nostre Vice Presidente Vicario Salvatore  Cavallaro Salvatore, già in servizio presso il Nucleo operativo della Compagnia Carabinieri di Soverato.                                                                               

Al termine della mattinata sono state raccolte 54 sacche di sangue in un contesto familiare e gioioso. Un bel da fare per i medici dottoressa Assunta ERICINA e dott. Antonio NISTICO’ coadiuvati dagli infermieri Piero SANZO, Giovanni GARIGLIANO, Chiara CURRAO e Annalisa FODARO. A tutti i donatori presentatisi è stato eseguito un elettrocardiogramma. Monitorare lo stato di salute del donatore è per Avis fondamentale e l’attività di controllo effettuata va in tale direzione. Le sacche di sangue, con l’autoemoteca,  sono state trasferite al Centro Trasfusionale di Catanzaro, Ospedale “Pugliese Ciaccio” per essere le necessarie fasi di lavorazione e la messa a disposizione degli ammalati. Una giornata impegnativa per l’equipe avisina guidata da Salvatore Cavallaro, coadiuvato da Caterina Menniti e dalle giovani Francesca Froiio, Elsa Sgro, Francesca Pugliese e Emilia Vatrella, le ultime due al loro primo debutto quali volontarie collaboratrici. Presente nel corso della mattina il Presidente Rocco Chiaravalloti.  Grazie a tutti i partecipanti, ai Carabinieri per la partecipazione e l’ospitalità, un ottimo risultato raggiunto  che ripaga e gratifica sia i volontari dell’AVIS che si prodigano per diffondere la cultura del donare, sia i Carabinieri che partecipando volontariamente alla donazione nel corso di una normale giornata di lavoro, danno speranza e concreto aiuto a chi è meno fortunato.