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Mercoledì3 dicembre si celebra la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, dedicata quest’anno al tema Sviluppo sostenibile: la promessa della tecnologia.Più ditrent’anni fa,l’ONU proclamava il 1981Anno Internazionale delle Persone Disabili, dedicandolo al tema Piena Partecipazione ed Uguaglianza. Era il1992, invece, quando veniva istituita la Giornata Internazionale del 3 dicembre, ricordata da allora in quasi tutti i Paesi con manifestazioni, conferenze ed eventi di vario tipo e che oggi rappresenta un’occasione importantissima per attirare l’attenzione su temi quali le pari opportunità e il rispetto della dignitàdelle persone con disabilità e una migliore qualità della vita per queste ultime, ovunque. In questi annisono stati fatti senza dubbio moltipassi avanti per quanto riguarda lo sviluppo di una maggiore consapevolezza sui diritti delle persone con disabilitàe di unrafforzamento del quadro normativo finalizzato al pieno rispetto degli stessi, pensiamo ad esempio allaConvenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità del 2006.D’altro canto, le persone con disabilità, in Italia e in molte parti delMondo, subiscono ancora oggi discriminazioni e sono frequentementevittime di pregiudizi,vivendo spesso condizioni di esclusione. Per questo motivo, anche in occasione del 3 dicembre 2014 la UILDM-Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare chiede a tutti di attivarsi con ogni mezzo disponibileper promuovere ladifesa di tutti i diritti, a partire dai diritti umani, e per promuovere atteggiamenti e comportamenti ispirati alla non discriminazione, alle pari opportunità, all’inclusione, alla partecipazione e all’abbattimento di tutte le barriere.«Quest’anno – dichiarail Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon – la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità è incentratasul tema “Sviluppo sostenibile: la promessa della tecnologia”. La tecnologia ha cambiato il mondoe le persone con disabilità possono beneficiare enormemente di questi progressi, poiché attraverso la tecnologia inclusiva possono sfruttare al massimo il loro potenziale, nelle loro comunità e nei luoghi di lavoro. Ancora troppe persone con disabilità, però, non hanno accesso a questi strumenti essenziali. Dobbiamo quindisfruttare la potenza della tecnologia per losviluppo ditutti, senza lesinarealcuno sforzo per garantire che le politiche, i programmi, le linee guida e le tecnologie del 21° secolo siano accessibili alle persone con disabilità». In Italia, in questi giorni, inmoltissime città sono previsti momenti di confronto, approfondimento, sensibilizzazione, organizzati da associazioni e istituzioni.E per la prima volta, quest’anno, si terrà un incontro anche ad alto livello istituzionaleche coinvolgerà iMinisteri di Salute, Lavoro e Politiche Sociali, Istruzione.L’appuntamento è per mercoledì 3 dicembre a Palazzo Chigi(ore 9.30-13.30),con “La sfida per l’inclusione: il futuro delle persone con disabilità”:saranno presentii Ministri Beatrice Lorenzin e Giuliano Poletti, insiemeal Sottosegretario Davide Faraone. È previsto anche un intervento del Presidente del Consiglio Matteo Renzie, a margine, una ristretta delegazione delle associazioni sarà ricevuta dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.L’incontro si articolerà in tre sessioni di lavoro su Scuola, Salute, Welfare e Lavoro e le conclusioni sarannoaffidate al Presidentedella FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap)Vincenzo Falabella e a quello della FAND (Federazione Associazioni Nazionali Disabili)Franco Bettoni(segui la direttastreaming dell’evento all’indirizzo www.cultura.rai.it/live). «Si tratta di un appuntamento fortemente voluto da FISH – spiegaFalabella in un comunicato – per riportare al centro di un dibattito comune i temi della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità e rilanciare concretamente gli impegni assunti dal Governo italiano con il Programma di azione biennale sulla disabilità approvato nel 2013. Questa Giornata non può essere una mera celebrazione, ma l’occasione per intervenire concretamente sulla qualità della vita delle persone con disabilità e delle loro famiglie». Concludiamo, quindi,ricordando ancora una volta che in questi giorni, e fino all’8 dicembre, è in corso la campagna della FISH Persone, non pesi, che si prefigge gli stessi obiettivi ricordati dal Segretario Generale dell’ONU, ovvero «lavorare insieme per un futuro migliore che sia veramente e concretamente inclusivo, equo e sostenibile per tutti».

Ancora una mattinata domenicale all’insegna della solidarietà e del senso civico.

Si sono presentati in 35 a donare il sangue, 6 non hanno superato il vaglio della visita medica della Dott.ssa Assunta Ericina per temporanea inidoneità;  in questo periodo non mancano allergie, raffreddori e altri piccoli inconvenienti che impongono l’uso di medicinali incompatibili con la donazione.

Sono state raccolte 29 unità di sangue intero, un risultato che, come ha dichiarato la Dirigente Caterina Menniti che, assieme a  Maria Caterina Corapi, entrambe componenti del nostro Direttivo,  ha curato l’ accoglienza donatori e il momento del ristoro post-donazionale, evidenzia ancora una volta l’alto senso civico e sensibilità sociale che sono connaturati nella donazione e quanto i donatori avisini sono da esempio per tutti.

Grazie a Luisa e Domenico per il nobile gesto che hanno voluto compiere: la loro prima donazione di sangue.

Il prossimo appuntamento con la raccolta di sangue è previsto per Domenica 30 novembre presso la sede sociale Avis in Soverato via C. Battisti n. 26..

 

PROGETTO DI SENSIBILIZZAZIONE ALLA DONAZIONE NELLE SCUOLE DI OGNI ORDINE E GRADO DELLA PROVINCIA

Sezione 1 - descrittiva

  1. 1 - denominazione del progetto

PROGETTO A BRACCIA... TESE Educazione alla salute e alla solidarietà

  1. 2 - Responsabile del progetto

AVIS PROVINCIALE CZ

  1. 3- PREMESSA

L'educazione alla salute ha per oggetto la promozione di quel complesso di qualità personali sia cognitive, sia relazionali che mira alla diffusione della cultura di alcuni valori civili e consente l'acquisizione delle regole nella vita sociale, dei valori della democrazia, dell'esercizio dei diritti-doveri di cittadino. Il concetto di salute si è costantemente modificato nel tempo, oggi, ha assunto un'accezione molto più ampia che associa strettamente una condizione di assenza di patologie a uno stato di benessere "globale" della persona. Educare alla salute significa oggi sviluppare nei giovani, a partire dalla più tenera età, sia la capacità di incrementare comportamenti che trovano la loro spiegazione nella promozione di corretti stili di vita, sia l'incremento di occasioni di esperienze culturali, sociali e relazionali significative all'interno degli spazi scolastici ma anche fuori di essi. Ciò è possibile nella misura in cui la scuola mette in atto le azioni per perseguire le finalità educative che si riconoscono nella programmazione curricolare per aree disciplinare/o discipline, ma anche nelle attività integrative e/o complementari che fanno capo a particolari "progetti speciali" offerti da soggetti esterni alla scuola e che si configurano come punti di convergenza nella rete di relazioni stabilite tra mete formative, obiettivi cognitivi e azioni curricolari. Tra i progetti speciali quello dell'AVIS trova la propria vocazione nella promozione del miglioramento della qualità della vita, ma anche e soprattutto nella capacità di attenzione alle esigenze della società dei giovani nel suo complesso. In particolar modo, si deve puntare sull'esigenza della diffusione della cultura di alcuni valori civili relativi all'acquisizione di competenze che puntano la loro attenzione profonda sui diritti di cittadinanza attiva, aiutando le giovani generazioni a comprendere come l'organizzazione della vita personale e sociale si fondi su un sistema di relazioni giuridiche, ma soprattutto umane che hanno il dovere di implementare la consapevolezza che condizioni quali dignità, libertà, sicurezza, salute solidarietà non possano essere considerati desiderio di molti e privilegio di pochi, bensì, devono, necessariamente, diventare patrimonio di tutti, una grande risorsa per chiunque ne abbia bisogno. Questa oltre ad essere una premessa culturale indispensabile, si pone come sostegno operativo quotidiano, perché solo un'azione di lotta persuasiva radicata saldamente nelle coscienze e nella cultura dei giovani, potrà far acquisire caratteristiche di programmata risposta all'incalzare delle esigenze del nostro tempo e ovviamente di efficienza duratura. È necessario, quindi, predisporre percorsi educativi che, attraverso la conoscenza (Sapere), inducano comportamenti coerenti con modelli di vita (Saper fare), improntati al benessere globale della persona (Saper essere). Sono indispensabili, dunque, interventi precoci, a partire già dai primi anni di vita, poiché rappresentano gli strumenti più idonei a sviluppare nelle nuove generazioni l'attenzione verso i fattori dai quali dipende il benessere individuale, ma anche quello della collettività. Finalità generale è dunque promuovere il nuovo concetto di salute e di cultura della vita. Investire nella scuola significa investire nel futuro e intervenire sui giovani significa porre le basi per migliorare la qualità della vita futura propria e della comunità. Il progetto, inoltre, prevede un impegno reciproco tra AVIS e scuola in una sinergia d'intenti capace di formare future generazioni migliori di noi. Il progetto, tra l'altro, rappresenta una proposta educativa che coniuga le esigenze formative della scuola con le esperienze e le competenze dell'AVIS. Compito degli operatori sarà di illustrare ai ragazzi quali sono le abilità da acquisire promuovere la curiosità e la scoperta di elementi che in seguito devono necessariamente diventare competenze spendibili nella vita futura e dare ai giovani consigli pratici. L'AVIS, infatti, s'impegna a fornire consulenza durante la fase di avvio del progetto; partecipare agli incontri con gli alunni, finalizzati a una miglior comprensione del progetto stesso; partecipare agli incontri con i genitori affinché anche i genitori siano parte integrante del progetto stesso affinché gli alunni acquisiscano competenze in termini di cittadinanza attiva e solidarietà.

  1. 4- FINALITÀ

La promozione di sani stili di vita deve dare alle future generazioni la possibilità di acquisire habitus di comportamento tali da soddisfare non solo i bisogni del presente, ma che siano anche stimolo per le generazioni future a soddisfare sì i propri bisogni, ma anche a costruire un nuovo concetto di solidarietà tale che la dimensione della responsabilità individuale diventi diritto-dovere di tutta la comunità. A partire da questa convinzione l'AVIS intende legare il concetto di educazione alla salute a quello di promozione della salute. È ovvio che l'affermarsi di una coscienza di cittadinanza attiva che tenga conto della salute e della solidarietà deve necessariamente intersecarsi con il processo d'istruzione/ formazione. La finalità principale del progetto, dunque, è mettere in atto, strategie culturalmente trasversali per rendere compatibili, le esigenze della salute e il dovere della solidarietà, e inoltre, facilitare il dialogo tra l'AVIS e il mondo della scuola per favorire, attraverso l'educazione alla salute, la promozione alla solidarietà e alla cultura del volontariato. Il progetto è rivolto agli alunni di ogni ordine di scuola, ai genitori, ai docenti.

  1. 5- PROPOSTE EDUCATIVE

Modulo n° 1

scuola Primaria -"A BRACCIA... TESE": "Mangiar bene perché... ".

Obiettivo generale per la scuola primaria

  • Favorire la conoscenza dell'importanza di una corretta alimentazione per uno sviluppo equilibrato ed armonico, far interiorizzare agli allievi la netta correlazione che intercorre tra "lo star bene" per se stessi, ma anche per la comunità.

Modulo n° 2

Scuola secondaria di primo grado- "A BRACCIA... TESE": "Libero di scegliere- io non fumo". Obiettivo generale per la scuola secondaria di I grado

  • Promuovere la salute per costruire una cultura della prevenzione mirata a mantenere benessere in tutte le età della vita e ha lo scopo di promuovere interventi vari e diversificati atti a favorire, agendo nell'ambito scolastico inteso nella sua globalità, l'acquisizione di condizioni improntate alla prevenzione e alla dissuasione dall'abitudine al

Modulo n° 3

Scuola secondaria di II grado- "A BRACCIA... TESE": "Alcool Fumo Droga: no, grazie" Obiettivo generale per la scuola secondaria di 11 grado

  • Promuovere la salute per costruire una cultura della prevenzione mirata a mantenere il benessere in tutte le età della vita e ha lo scopo di promuovere interventi vari e diversificati atti a favorire, agendo sull' ambito scolastico inteso nella sua globalità, l'acquisizione di condizioni improntate alla prevenzione e alla dissuasione dall'abitudine al fumo, dall'alcool, dalla droga e dalle dipendenze in genere.
  1. 6- OBIETTIVI

Modulo n° 1 Scuola primaria - "A BRACCIA... TESE": "Mangiar bene perché... "

OBIETTIVI FORMATIVI: Educazione alimentare

  • Apprendere l'importanza dell'alimentazione;
  • Conoscere gli alimenti e i principi nutriti;
  • Conoscere l'importanza e la funzione dei vari alimenti;
  • Conoscere le caratteristiche qualitative dei cibi al fine di fare scelte consapevoli;
  • Valorizzare l'alimentazione come fattore di prevenzione e promozione alla salute;
  • Aumentare la consapevolezza critica nelle scelte e nelle abitudini alimentari;
  • Considerare l'alimentazione come "tassello" dell'identità culturale;
  • Conoscere i fattori di rischio collegati ad una dieta scorretta;
  • Conoscere gli effetti di un'alimentazione eccessiva o insufficiente;
  • Prevenire i disturbi del comportamento alimentare;
  • Far riflettere gli alunni sui propri comportamenti alimentari più o meno protettivi per la salute;
  • Stimolare il senso di ricerca e analizzare la connessione che esiste tra salute e solidarietà;
  • Comprendere l'importanza delle problematiche riguardanti il "dono" del sangue e creare una coscienza critica e solidale;
  • Sensibilizzare gli utenti sul tema della solidarietà e della donazione;
  • Ipotizzare soluzioni a vari livelli con il coinvolgimento delle famiglie.

STRUTTURA DEL PROGETTO:

Il progetto deve essere inserito nel POF come progetto di Educazione alla salute e può essere attuato dai docenti dell'ambito linguistico, dai docenti di scienze, di cittadinanza attiva o trasversale a tutte le discipline.

Per quanto riguarda l'intervento degli esperti AVI sono previsti indicativamente tre incontri formativi di due ore ciascuno circa. Il progetto può essere indirizzato a una classe, a più classi, e/o a gruppi di alunni di classi diverse.

 

 

  • Il primo incontro avrà come scopo la presentazione, da parte degli esperti dell'AVIS, dell'iniziativa e la discussione con allievi e docenti interessati al progetto;
  • Il secondo con gli allievi finalizzato a una miglior comprensione del progetto;
  • Il terzo per il coinvolgimento e la sensibilizzazione dei genitori. (incontro con i genitori)

Personale coinvolto: alunni, docenti, esperti AVIS

Modulo n° 2 : Scuola secondaria di I grado :"A BRACCIA... TESE": "liberi di scegliere: io non fumo"

L'OMS ha definito il fumo di tabacco "prima causa evitabile di malattia e morte nell'attuale società". Solo in Italia ogni anno circa 85.000 persone muoiono a causa del fumo. Al fumo sono attribuibili un terzo delle morti per tumore. La nicotina, contenuta nel tabacco, è una sostanza psicoattiva capace di indurre forte dipendenza.

OBIETTIVI FORMATIVI: Educazione alla salute e prevenzione dei danni del fumo

  • Costruire una cultura della prevenzione mirata a mantenere il benessere psicofisico in tutte le età della vita;
  • Far comprendere ai ragazzi il danno del fumo;
  • Promuovere la capacità di analisi rispetto ai comportamenti a rischio e alle pressioni sociali;
  • Promuovere nei ragazzi la capacità di individuare e resistere alle pressioni psicologiche e sociali che spingono a iniziare a fumare;
  • Fornire conoscenze circa gli effetti a breve e a lungo termine dell'uso di tabacco;
  • Far assumere ai ragazzi atteggiamenti di rifiuto nei confronti delle pressioni sociali e di quelle dei coetanei;
  • Far acquisire capacità specifiche per rifiutare la sigaretta;
  • Assumere atteggiamenti responsabili e consapevoli verso il proprio benessere;
  • Prevenire e/o ritardare l'inizio dell'abitudine al fumo;
  • Prevenire il passaggio da fumatore occasionale a fumatore stabile nell'adolescente;
  • Favorire stili di vita positivi;
  • Capire e analizzare l'importanza del rapporto tra gli aspetti della salute quelli del benessere psicofisico;
  • Sviluppare gli elementi per una crescita equilibrata e sana e capire la stretta correlazione che esiste tra questa e l'educazione alla cittadinanza attiva;
  • Stimolare il senso di ricerca e analizzare la connessione che esiste tra salute e solidarietà;
  • Comprendere l'importanza delle problematiche che si riferiscono al "dono" del sangue e creare una coscienza critica e solidale;
  • Sensibilizzare gli utenti sul tema della solidarietà e della donazione;
  • Ipotizzare soluzioni a vari livelli con il coinvolgimento delle famiglie.

STRUTTURA DEL PROGETTO:

Il progetto deve essere inserito nel POF come progetto di Educazione alla salute e può essere attuato dai docenti di lettere, dai docenti di scienze, di cittadinanza attiva o trasversale a tutte le discipline.

Per quanto riguarda l'intervento degli esperti AVIS sono previsti indicativamente tre incontri formativi di due ore ciascuno circa. Il progetto può essere indirizzato a una classe, a più classi, e/o a gruppi di alunni di classi diverse.

 

 

  • Il primo incontro avrà come scopo la presentazione, da parte degli esperti dell'AVIS, dell'iniziativa e la discussione con allievi e docenti interessati al progetto;
  • Il secondo con gli allievi finalizzato a una miglior comprensione del progetto;
  • Il terzo per il coinvolgimento e la sensibilizzazione dei genitori. (incontro con i genitori) Personale coinvolto: alunni, docenti, genitori, esperti AVIS

Modulo n° 3- Scuola secondaria di II grado- "A BRACCIA... TESE": "Alcool Fumo Droga: no, grazie-

Promuovere la salute per costruire una cultura della prevenzione mirata a mantenere il benessere in tutte le età della vita.

L'approccio educativo mira non tanto e non solo a mantenere la salute, quanto ad attrezzare i ragazzi ad affrontare con successo le insidie che li minacciano (fumo droga alcool, dipendenze...) nella società della globalizzazione. Le organizzazioni internazionali per la salute da sempre identificano la scuola quale istituzione in grado di svolgere un ruolo determinante nell'incidere sugli stili di vita e sui comportamenti concernenti la salute presenta e futuri della popolazione giovanile. Il progetto inoltre intende fornire agli studenti una corretta informazione sulle tematiche sanitarie legate alla donazione e ai comportamenti a rischio, facilitando la riflessione sull'importanza dell'adozione di stili di vita sani, e di un atteggiamento responsabile che li aiuti a fare scelte consapevoli. All'interno del progetto si propone non solo una riflessione teorica sul valore della donazione quale espressione di solidarietà, ma si offre anche l'opportunità di agire concretamente, aderendo al prelievo di sangue per gli esami ematochimici, come prima tappa di avvicinamento alla donazione di sangue.

OBIETTIVI FORMATIVI: Educazione alla salute e prevenzione dei danni da alcool, fumo, droga dipendenze in genere.

  • Costruire una cultura della prevenzione mirata a mantenere il benessere psicofisico in tutte le età della vita;
    • Far comprendere ai ragazzi il danno del fumo, dell'alcool, della droga e delle dipendenze in genere;
    • Promuovere la capacità di analisi rispetto ai comportamenti a rischio e alle pressioni sociali;
      • Promuovere nei ragazzi la capacità di individuare e resistere alle pressioni psicologiche e sociali che spingono a iniziare a fumare, a bere e/o provare;
        • Fornire conoscenze circa gli effetti a breve termine dell'uso di tabacco, dell'alcool e della droga, quanto contano le pressioni sociali e dei coetanei e far acquisire capacità specifiche per rifiutare;
        • Favorire stili di vita positivi;
      • Capire e analizzare l'importanza del rapporto tra gli aspetti della salute quelli del benessere psicofisico;
        • Sviluppare gli elementi per una crescita equilibrata e sana e capire la stretta correlazione che esiste tra questa e l'educazione alla cittadinanza attiva;
          • Aumentare la consapevolezza che la propria e altrui salute sono valori da tutelare;
          • Stimolare il senso di ricerca e analizzare la connessione che esiste tra salute e solidarietà;
          • Comprendere l'importanza delle problematiche relative al "dono" del sangue e creare una coscienza critica e solidale;
        • Sensibilizzare gli alunni sul tema della solidarietà e della donazione;
        • Aumentare le conoscenze in tema di donazione sangue e organi;
        • Offrire la possibilità di diventare donatori di sangue.

STRUTTURA DEL PROGETTO:

Il progetto deve essere inserito nel POF come progetto di Educazione alla salute e può essere attuato dai docenti di lettere, dai docenti, di scienze, di cittadinanza attiva o trasversale a tutte le discipline.

Per quanto riguarda l'intervento degli esperti AVIS sono previsti indicativamente tre incontri formativi di due ore ciascuno circa. Il progetto può essere indirizzato a una classe, a più classi, e/o a gruppi di alunni di classi diverse.

  • Il primo incontro avrà come scopo la presentazione, da parte degli esperti dell'AVIS, dell'iniziativa e la discussione con allievi e docenti interessati al progetto;
  • Il secondo con gli allievi finalizzato a una miglior comprensione del progetto;
  • Il terzo per il coinvolgimento e la sensibilizzazione dalla donazione, soprattutto con i ragazzi (eventuale organizzazione di pre-donazione ed eventuale visita guidata a cura dell'AVIS alla "casa del donatore" sede provinciale dell'AVIS, Contrada profeta, Germaneto)

Personale coinvolto: alunni, docenti, genitori, esperti AVIS

INFINE

  1. 7- CONCORSO

Il progetto prevede la partecipazione a un concorso indetto dall'Avis Provinciale di Catanzaro e volto alla realizzazione di manufatti che si riferiscono alla diffusione del valore dell'altruismo, all'importanza della donazione e della coscienza della solidarietà, della generosità e dell'educazione del vivere inteso come senso civico.

Per la scuola primaria:

  • Concorso di poesia, racconto, disegno o prodotto multimediale, CD Rom, video, presentazione in Power Point, il cui tema necessariamente deve essere legato al tema "Salute e solidarietà".

Per la scuola secondaria di I grado

  • Concorso di poesia, racconto, disegno o prodotto multimediale presentazione in Power Point il cui tema necessariamente deve essere legato al tema "Salute e solidarietà.

Per la scuola secondaria di II grado

  • Concorso di poesia, elaborato scritto, elaborato grafico pittorico, prodotto multimediale CD Rom, video, presentazione in Power Point il cui tema necessariamente deve essere legato al tema "Salute e solidarietà".
  1. 8risorse umane

Dirigenti Scolastici

Docenti di classe

Genitori

Personale Afa

Medici e personale AVIS

 

 

  1. 9 - Partner del progetto

MIUR

USR

AVIS PROVINCIALE CATANZARO.

 

INFORMAZIONI SULLA DONAZIONE

Quando serve il sangue

Le trasfusioni di sangue rappresentano una terapia salvavita in numerose evenienze. In caso di eventi traumatici, come incidenti o interventi chirurgici. In caso di patologie croniche, per esempio nelle anemie congenite come la Talassemia. Per il superamento di stati critici dovuti a malattie del sangue (leucemia) o degli effetti dovuti alle chemioterapie anti-cancro che, nel distruggere le cellule tumorali, possono danneggiare le cellule del midollo osseo e perciò richiedono un sostegno alla sua ripopolazione attraverso l'infusione di globuli rossi. L’utilizzo di sacche di sangue fresco (globuli rossi, piastrine) o plasma in regime di chirurgia può variare, a seconda, delle situazioni da un paio di unità, fino alle 10 e anche 20 nel caso di interventi complessi come i trapianti o la protesi d’anca. Si è calcolato che nel mondo, approssimativamente, ogni 2 secondi qualcuno ha bisogno di sangue.

Per 2 studenti su 3 la donazione gesto di grande valore per il prossimo

 

Il 66% dei giovani delle scuole medie (secondarie di primo grado) ritiene la donazione di sangue un gesto di alto valore per aiutare il prossimo e solo il 6% si dichiara non interessato all’argomento.

Sono questi alcuni dei dati emersi nella ricerca presentata questa mattina al Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca, a Roma, dal titolo “ Il vissuto e l’immaginario degli adolescenti nei confronti della donazione del sangue”.

L’indagine – che ha coinvolto 2.100 studenti di scuola media di tutta Italia - è stata curata AVIS Nazionale e dalla Società Italiana di Pediatria, in collaborazione con la Società Italiana di Medicina dell’Adolescenza e l’Associazione Laboratorio Adolescenza, al fine di comprendere in che modo i giovani si relazionano con il dono e mettere in atto strategie di sensibilizzazione efficaci.

La conferenza ha visto la partecipazione di Angela D'Onghia, sottosegretario del MIUR, Maurizio Tucci, coordinatore dell'indagine, Giovanni Corsello, Presidente della Società Italiana di Pediatria (SIP), Elena Marta, docente di psicologia dell’Università Cattolica, Vincenzo Saturni, Presidente di AVIS Nazionale, e Rina Latu, vicepresidente di AVIS Nazionale e responsabile area scuola e giovani.

Il sottosegretario D’Onghia ha dichiarato che “ i 9 milioni di studenti della nostra scuola sono un grande veicolo di formazione e diffusione di valori. Per questo ringraziamo AVIS per l’attività che svolge - in un periodo come quello attuale - per combattere la crisi di valori in atto”.

Per il presidente di AVIS Nazionale, Vincenzo Saturni, “i dati presentati ci permettono di comprendere quali sono gli spazi di intervento per aumentare il coinvolgimento giovanile. AVIS promuove non solo la donazione periodica come atto concreto per rispondere a un bisogno di salute, ma anche un percorso culturale e l’educazione a uno stile di vita sano. Bisogna rendere i giovani protagonisti della loro vita e offrire delle opportunità per mettere in atto gesti concreti di solidarietà.

AVIS è inoltre un ente di Servizio Civile e permette a centinaia di giovani ogni anno di svolgere progetti di volontariato su tutto il territorio nazionale. Per noi è importate collaborare con altri soggetti , in primis con il mondo della scuola, che possono permettere ad AVIS di aumentare la sua penetrazione tra le nuove generazioni e veicolare messaggi positivi per incrementare la partecipazione dei giovani alla vita sociale”.

Secondo Giovanni Corsello, presidente SIP, “i risultati della ricerca, collegati alla nostra indagine ‘Abitudini e stili di vita degli adolescenti’, sono confortanti perché dimostrano che la cultura solidale è una realtà ben radicata tra i giovanissimi. Al tempo stesso dimostrano che è necessario rafforzare la corretta informazione riguardo alle caratteristiche della donazione, alla conoscenza del proprio gruppo sanguigno e soprattutto al valore etico della donazione quale unico strumento possibile per salvare vite umane, non sempre sostituibile dai farmaci. Per fare ciò è necessario creare una sinergia tra pediatri, scuola, associazionismo con l’obiettivo di fra crescere la cultura della donazione e farla diventare uno stile di vita. L’investimento sugli adolescenti è strategico, anche se non possono essere donatori prima della maggiore età, perché nell’età evolutiva si determina una sorta di imprinting cioè il proprio modo di comprendere il mondo e rapportarsi con gli altri, che poi resta nell’età adulta”.

www.avis.it

Il sangue

"Tutto scorre", panta réi, diceva il filosofo greco Eraclito. Questo principio, secondo cui l'essenza delle cose è il movimento, potrebbe avere nel sangue il suo simbolo per eccellenza. Il sangue costituisce circa il 5-7% del volume corporeo. Nel nostro organismo ne circolano, in media, 4/5 litri. Al suo movimento e alla sua efficienza è legata la nostra vita. Il Sangue e gli Emocomponenti PARTE corpuscolata Globuli rossi: (eritrociti o emazie) hanno la funzione di trasportare l'ossigeno ai tessuti eliminando l'anidride carbonica. Presiedono alla regolazione dell'equilibrio acido-base del sangue. Sono costituiti per il 65% di acqua e per il 35% di sostanze solide (95% di emoglobina e 5% di lipidi, enzimi). Posseggono sulla loro superficie gli antigeni dei gruppi sanguigni. Il numero dei globuli rossi, di media, va da 4,2 a 6 milioni per millimetro cubo. Globuli bianchi: (o leucociti) hanno una funzione di difesa dell'organismo. Alcuni servono a distruggere le sostanze estranee penetrate nell'organismo; altri servono alla formazione di anticorpi. Sono divisi in Granulociti, Linfociti e Monociti. I valori normali vanno da 4.000 a 10.000 per millimetro cubo. Piastrine: sono i più piccoli elementi del sangue. In un millimetro cubo si trovano circa 300.000 piastrine. La loro durata media è brevissima: 3-5 giorni. La loro funzione è importante nella coagulazione del sangue. PARTE liquida Il plasma: rappresenta la componente liquida del sangue, grazie alla quale le cellule sanguigne possono circolare. Il plasma è costituito prevalentemente da acqua (90%), nella quale sono disciolte e veicolate molte sostanze quali proteine, zuccheri, grassi, sali minerali, ormoni, vitamine, anticorpi e fattori della coagulazione. Le Funzioni del sangue Il sangue esercita numerose funzioni all'interno dell'organismo:

  • Respiratoria (scambio ossigeno/anidride carbonica)
  • Nutritizia (porta a tutte le cellule le sostanze nutrienti)
  • Escretrice (raccoglie i rifiuti che convoglia agli organi destinati a distruggerli)
  • Termoregolatrice (distribuisce il calore)
  • Regola l'equilibrio idrico (per mezzo del plasma)
  • Difesa (trasporta i globuli bianchi e gli anticorpi)
  • Coagulante, grazie all'azione delle piastrine e dei fattori plasmatici della coagulazione
  • Come si conserva il sangue
  • Il sangue intero e i concentrati di globuli rossi vengono conservati in appositi frigoriferi a una temperatura fra i +2°C e i +6°C, per un massimo di 35/42 giorni a seconda della soluzione additiva presente nella sacca. I globuli rossi possono essere conservati congelati a –80°C per mesi e anche per anni.
  • I concentrati di piastrine sono conservati a temperatura ambiente (+20/22°C) per un massimo di 5/7 giorni
  • I concentrati di globuli bianchi devono essere utilizzati entro 12 ore dalla preparazione e conservati a temperatura ambiente
  • Il plasma viene congelato e, se conservato costantemente a temperatura inferiore a –30°C, può essere impiegato in un periodo massimo di 12 mesi.
  • Questi dati non sono fissi, ma evolvono in base al progresso delle applicazioni tecnologiche e vengono di volta in volta stabiliti da Decreti Ministeriali. Dall’analisi di questo processo di conservazione particolarmente complesso e delicato emerge l’importanza che riveste un uso razionale e programmato del sangue, al fine di evitarne inutili sprechi. www.avis.it

COMPAGNIA CARABINIERI SOVERATO: EFFETTUATA RACCOLTA DI SANGUE DA PARTE DELL’AVIS.

Nella mattinata di venerdì 17 ottobre, raccolta sangue organizzata presso il Comando Compagnia Carabinieri di Soverato, sito in piazza Renato Lio. L’evento, che ha visto impegnati i Carabinieri che operano nella giurisdizione, rientra in una collaudata sinergia tra il Ministero della Difesa e l’AVIS. Quella di oggi è la 27°edizione di un’iniziativa che ha preso il via nel 2005 grazie all’ instancabile operosità del Brig. Cavallaro Salvatore, già in servizio presso il Nucleo operativo della Compagnia di Soverato nonché attuale vice-presidente vicario dell’AVIS provinciale di Catanzaro. Come in passato, anche questa volta, i Carabinieri aderenti all’iniziativa sono stati numerosi. Quanto la “benemerita” abbia a cuore questa iniziativa lo dimostra la partecipazione in prima persona dei vertici del Comando Interregionale dei Carabinieri Culqualber di Messina, del Comandante del Nucleo operativo e radiomobile di Soverato Ten. Francesco GAMMONE e dei numerosi comandanti e militari delle stazioni Carabinieri ricadenti nell’ambito territoriale della compagnia di Soverato.

Al termine della mattinata, infatti, grazie al prezioso lavoro del personale medico e paramedico presente – dott.ssa Assunta ERICINA, infermieri Chiara CURRAO, Piero SANZO e Giovanni GARIGLIANO – sono state raccolte 53 sacche di sangue intero, il tutto in un contesto familiare e gioioso. All’iniziativa hanno preso parte anche militari della Guardia di finanza di Soverato, del locale distaccamento della Polizia stradale, della Capitaneria di porto e del Comando Militare Esercito di Catanzaro, della Polizia locale dei comuni di Davoli e Satriano, nonché familiari e semplici simpatizzanti, che, per l’occasione, hanno visto la caserma in una veste diversa da quella abituale. Le sacche di sangue, sono state trasportate, a cura della volontaria di Avis Provinciale Catanzaro Concetta Martino, presso il Centro Trasfusionale dell’Ospedale “Pugliese Ciaccio” di Catanzaro, per essere messe a disposizione di chi ne ha bisogno. Ancora una volta è stato raggiunto un ottimo risultato, che ripaga e gratifica sia i volontari dell’AVIS che si prodigano per diffondere la cultura del donare, sia i Carabinieri che partecipano volontariamente alla donazione, nel corso di una normale giornata di lavoro, per compiere un nobile gesto che può dare concreto aiuto a chi è meno fortunato.

 Esprimiamo soddisfazione per il risultato raggiunto e ringraziamo il Comandante della Compagnia Carabinieri Soverato, Capitano Saverio Sica, per la cortese e generosa ospitalità. Desideriamo altresì  sottolinea come qui a Soverato ha trovato buona, adeguata e concreta attuazione il protocollo d’intesa fra AVIS e DIFESAN e la raccolta in Caserma è ormai divenuto un tradizionale appuntamento oltre che per i numerosi militari per tanti civili, e fra questi oggi ci sono stati sette nuovi donatori, che, condividendo un momento di solidarietà, intendono  manifestare vicinanza, affetto e gratitudine ai Carabinieri per il loro operare quotidiano nel contrasto ai poteri criminosi e per l’affermazione della giustizia e della legalità.

 

Un grazie sincero a quanti in mattinata si sono presentati in Davoli Sup. per la donazione di sangue. Sono stati 25 volontari alcuni dei quali temporaneamente impediti, il risultato della giornata:19 sacche raccolte.
Benvenuto al giovane Andrea che con la prima donazione entra a far parte della grande famiglia avisina
GRAZIE A TUTTI.
Prossimi appuntamenti:
Venerdi' 17 presso Caserma dei Carabinieri Soverato
Domenica 26 presso la nostra Sede- Soverato Via C. Battisti 26

 

 

Avis Donazione Davoli Superiore

La cronaca di queste settimane ci racconta che il virus West Nile miete le prime vittime, soprattutto in Emilia e Veneto. Un virus che raramente infetta l’uomo ma può essere letale e viene trasmesso dalle zanzare. Abbiamo intervistato Florio Ghinelli, infettivologo e responsabile sanitario di Avis Emilia-Romagna per capire quali altri virus possono trasmettere questi insetti volanti e abbiamo scoperto due cose. Primo, la zanzara a cui diamo la colpa del virus è quella sbagliata. Secondo, dai donatori di plasma può arrivare la cura per le infezioni gravi da West Nile.

West nile virus

Con i recenti casi di cronaca (molti infettati e un decesso) ci siamo tutti spaventati. In Emilia-Romagna la sorveglianza è attiva, sono state avviate disinfestazioni intensive, i donatori di sangue fanno il test NAT ma si teme comunque che la situazione possa peggiorare. Ci preoccupiamo troppo?

No, è giusto stare in guardia e adottare tutte le precauzioni necessarie. Chi ha un giardino deve fare i trattamenti larvicidi e adulticidi e dotarsi di zanzariere o repellenti. In generale bisogna evitare di essere punti ma la cosa più importante è sapere le cose. Primo fra tutte: tenere a mente che il contagio nel caso del West Nile è raro. Sono moltissimi i portatori sani, che entrano in contatto con il virus ma non si ammalano affatto. In secondo luogo non è la zanzara tigre a trasmettere questo virus. Per intendersi, non è quella elegante – a righe bianche e nere – di origine asiatica che ci siamo abituati a vedere negli ultimi anni alle nostre latitudini. Il WNV lo trasmette prevalentemente la zanzara culex, quella delle nostre parti, più brutta, che punge la notte. La zanzara tigre è stata responsabile dell’epidemia di Chikungunya, virus che ha colpito duro nel 2007 con centinaia di contagi, in particolare nel ravennate. Abbiamo fatto fronte all’epidemia perché abbiamo un ottimo servizio veterinario e anche virologi d’eccellenza. Oggi quel virus ci preoccupa decisamente meno.

E cosa vi preoccupa, allora?

Innanzitutto la tropicalizzazione del clima. Più il nostro clima è caldo e umido, più queste condizioni meteorologiche si protraggono nel tempo, più si trattengono gli uccelli migratori che trasportano i virus. Il ciclo biologico comincia infatti dagli uccelli selvatici che sono ospiti amplificatori, mentre i mammiferi infettati si comportano come ospiti accidentali. Dunque un mammifero non può trasmettere il virus a un altro mammifero, ma una zanzara che punge un uccello e poi punge l’uomo può trasmettere il sangue infetto. I mutamenti climatici favoriscono questo processo, al punto che siamo in allarme per la possibilità non irrealistica di vedere, nel prossimo futuro, dei casi di malaria nel nostro continente.

Non tanto rassicurante. Se ne registrano già circa 800 casi ogni anno in Italia, soprattutto turisti che la prendono in viaggio ma manifestano i sintomi una volta tornati.

Potremmo avere casi di punture direttamente qui da noi. Nel caso della malaria, occorrono 10 giorni di tempo perché nell’intestino della zanzara si porti a compimento il ciclo del parassita responsabile della malattia. Se teniamo presente che la vita media di una zanzara è di 11 giorni le possibilità di essere punti da un esemplare infetto non sono alte ma nemmeno inesistenti. Ripeto, è importante la prevenzione. In Italia purtroppo abbiamo disposizioni, ordinanze e regolamenti che obbligano i condomini a fare i trattamenti ma non sono previste sanzioni per chi non se ne occupa. I comuni fanno quel che possono, in un momento di tagli e crisi. Le zanzare sono insetti affascinanti ma prevedibili: amano il colore nero, i bambini, i sottovasi umidi e – pare, ma gli studi sono ancora troppo recenti – le persone del gruppo 0. Sappiamo queste cose e possiamo proteggerci al meglio. I virus invece sono avversari temibili che mutano in continuazione e si adattano alle condizioni avverse con relativa velocità.

Quali altre patologie orrende possiamo prendere con le punture delle zanzare?

Restando nel campo dei virus, la dengue e la febbre gialla, come è noto. È bene ricordare però che per alcuni virus come l’HIV o virus dell’epatite B e C il contagio tramite il pungiglione non è possibile. Non esiste alcun caso documentato di questo genere, perché la quantità di virus nel sangue non è sufficiente e questi virus resistono solo pochi minuti fuori dal corpo umano.

Finalmente una buona notizia.

Ne avrei anche un’altra. A Ferrara abbiamo testato per primi tutti i nostri donatori di plasma alla ricerca di immunoglobuline Igg, gli anticorpi del West Nile Virus. Coloro che hanno sviluppato gli anticorpi producono infatti un plasma che può essere somministrato per la cura dei soggetti che abbiano sviluppato la forma grave della malattia. Altre cure non ce ne sono: quando abbiamo cominciato a fare questi test intorno a noi c’era un po’ di scetticismo nella comunità dei trasfusionisti. Oggi ci chiedono il plasma da tutta Italia. In un futuro non lontano gli infettivologi e i trasfusionisti lavoreranno insieme per la cura delle forme acute di West Nile.

Una ragione in più per donare, e per non disdegnare di donare plasma: un farmaco salvavita le cui proprietà e le applicazioni sono in parte ancora da scoprire.