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L'Associazione Avis Soverato

L'AVIS (Associazione Volontari Italiani Sangue) è un'Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale (ONLUS) costituita tra coloro che donano volontariamente, gratuitamente, periodicamente e anonimamente il proprio sangue. È un associazione apartitica, aconfessionale, senza discriminazione di razza, sesso, religione, lingua, nazionalità, ideologia politica ed esclude qualsiasi fine di lucro e persegue finalità di solidarietà umana. 

 

Fondata a Milano nel 1927 dal dott. Vittorio Formentano, è oggi un ente privato con finalità pubblica e concorre ai fini del Servizio Sanitario Nazionale in favore della collettività. Fonda la sua attività istituzionale ed associativa sui principi costituzionali della democrazia e della partecipazione sociale e sul volontariato quale elemento centrale e strumento insostituibile di solidarietà umana.

 


L'AVIS è presente su tutto il territorio nazionale con una struttura ben articolata, suddivisa in 3.180 sedi Comunali, 111 sedi Provinciali, 22 sedi Regionali e l'AVIS Nazionale, il cui organo principale è il Consiglio Nazionale. Sono inoltre attivi 773 Gruppi Avis, organizzati soprattutto nelle aziende, sia pubbliche che private, come ulteriore testimonianza della presenza associativa nel tessuto sociale.

 

L’Avis Comunale Soverato, iscritta al Registro Provinciale del Volontariato viene costituita il 5 febbraio 1982. Primo presidente la compianta Maria Antonietta Macrina

 

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Maria Antoniella Macrina

 (Maria Antonietta Macrina )

 

Gli scopi dell'associazione fissati dallo Statuto sono: venire incontro alla crescente domanda di sangue, avere donatori pronti e controllati nella tipologia del sangue e nello stato di salute, lottare per eliminare la compravendita del sangue, donare gratuitamente sangue a tutti, senza alcuna discriminazione.  

All'AVIS possono aderire gratuitamente sia coloro che donano volontariamente e anonimamente il proprio sangue e sia
coloro che, pur non potendo per motivi di inidoneità fare la donazione, collaborano però gratuitamente a tutte le attività di promozione e organizzazione.

L'AVIS è una Associazione di volontari: volontari sono i donatori e volontari sono i suoi dirigenti.

 

TRENT’ANNI AL SERVIZIO DELLA VITA.

È lo slogan che campeggia sulla locandina commemorativa del nostro trentennale (2012) che ben rappresenta l’impegno costante profuso nella diffusione della cultura della donazione del sangue, del far volontariato in silenzio, attivamente e nel pieno rispetto dell’altro-il malato-.

 

Le 40 persone che trent’anni fa si radunarono nei locali parrocchiali, in un periodo che si caratterizzava per la scarsa reperibilità del sangue in loco e presso gli Ospedali di Catanzaro, e per l’ insano e innaturale commercio che scaturiva dall’importazione di sangue con pregiudizio della stessa salute degli ammalati, sia pure animati da tanta fantasia e immaginazione, queste meravigliose persone, non potevano concepire quale forza di realizzazione avrebbe avuto quel sogno che le aveva portate lì, il sogno di creare una rete di solidarietà che muovesse da un gesto piccolo, umile e concreto: il dono di parte del proprio sangue a favore di chi ne ha bisogno.

 

E sono stati anche lungimiranti nell’aver concepito fondamentale e importante che anche a Soverato fosse l’Avis, come avveniva ormai da 55 anni in Italia, a promuovere la diffusione della cultura della donazione e della raccolta del sangue come gesto gratuito d’amore e di solidarietà civile.

 

Era il 5 febbbraio1982 e anche a Soverato nasceva l’Avis grazie alla volontà di un gruppo di pionieri ed alla sensibilità del compianto Dott. Raffaele Notarangelo.

 

L’anno successivo, nel 1983, si stipulava una convenzione economica-sanitaria con l’ASL n. 20 di Soverato, la prima in Calabria: in tal modo si garantiva all’Ospedale di Soverato il sangue occorrente per gli interventi chirurgici e di primo soccorso.

 

Un’altra persona ha un ruolo fondamentale nella storia della nostra Avis, leggo da una nota della Presidente Maria Antonietta Macrina “I primi anni della nostra vita avisina non sono stati facili: abbiamo dovuto superare diffidenze e ostacoli di varia natura… dobbiamo però dire che sul nostro cammino abbiamo incontrato un’altra persona stupenda la dott.ssa Galiano, allora primario al Centro Trasfusionale di Catanzaro. Si istaurò una fattiva collaborazione con il suddetto Centro che accolse la nostra iniziativa di effettuare le donazioni di sangue non presso lo stesso Centro Trasfusionale, ma sul territorio di competenza di Soverato, con unità mobile di raccolta”.

 

E' doveroso sottolineare che le attività di raccolta sangue, a cura di volontari soveratesi, sul territorio del comprensorio, sono antecedenti alla stessa costituzione della nostra Avis Comunale. Grazie alla preziosa collaborazione dell' Avis Comunale di Reggio Calabria, che ha avuto una parte attiva nella fondazione dell’’Avis di Soverato, si disponeva dell’Automoteca , un automezzo che consentiva di girare nei Comuni del comprensorio sensibilizzando le popolazioni alla donazione e raccogliendo il sangue.

 

Nel 1982 erano poche le sezioni Comunali Avis attive nella nostra Regione, soltanto a tre nell’allora provincia di Catanzato: Crotone, Vibo Valenzia e Soverato.

 

L’azione di sensibilizzazione degli avisini soveratesi è sta la spinta propulsiva per la nascita di diverse altre benemerite consorelle comunali del nostro comprensorio( Chiaravalle C.le -1992-, Montepaone/Montauro -1992-, Petrizzi -1993-, Girifalco -1994-, Squillace -1994-, Badolato -1995-, Guardavalle -1999-, Gasperina -1999-). Che contribuiranno, assieme alla ben organizzata Avis Provinciale di Catanzaro, a far raggiungere nel 2003, e mantenere negli anni successivi, alla nostra Calabria l’autosufficienza di sangue.

 

L’Avis di Soverato, che sarà intestata alla compianta cofondatrice Rossella Anastasio, fin dalle origine, è stata attenta non solo alla crescita esterna della nostra Avis ma anche alla formazione di una classe dirigente motivata e responsabile. Gli incontri del Consiglio Direttivo rappresentarono l’occasione propizia per fare comunità e formazione. Una prassi consolidata e favorita dalla circostanza che agli albori avvenivano in casa della Presidente Maria Antonietta Macrina sempre ospitale, disponibile ed entusiasta da contagiare tutti i partecipanti.

 

I donatori aumentavano, l’autoemoteca ormai non era più sufficiente, c’era l’esigenza di disporre di un ambiente chiuso ove allestire una sala prelievi e dei locali per la sede sociale, luogo fisico visibile non solo per i componenti del Consiglio Direttivo, ma per tutti i soci donatori e sostenitori.

 

Ci venne incontro l’allora USL assegnandoci una stanza al Terzo Piano di un immobile sito in Via Giordano Bruno.   Così abbiamo avuto la nostra prima sede, un momento importante per l’Associazione e altamente gratificante. Poteva indurre ad una pausa, invece ha dato consapevolezza dei propri mezzi e rappresentato la spinta propulsiva per fare meglio e di più.

 

Nei nuovi locali si predisposero progetti vari per il coinvolgimento degli enti locali, associazioni e istituzioni, si concepirono nuove e varie attività di divulgazione dell’Avis, del dono in generale e del sangue in particolare, di promozione della cultura della salute e della solidarietà.

 

La “Festa della Primavera” ha rappresentato per diversi anni un momento di verifica, di promozione e di coinvolgimento dei donatori e della società civile.

 

l’Avis Comunale Soverato “Rossella Anastasio” è stata sempre e rimane disponibile a forme di collaborazione con persone, Associazioni, Enti e Istituzioni che si impegnano a sviluppare fortemente l’interesse della collettività ai temi della solidarietà come valore civico e favorire l’acquisizione di abilità e competenze perché si possa decidere autonomamente in libertà e assumere le proprie responsabilità anche verso temi di rilevanza sociale come la donazione di sangue.

 

Nascono su questi presupposti diverse preziose collaborazioni:

 

Con le parrocchie, i cui locali sono stati e in alcuni casi restano ancora, punti di raccolta.

 

Con le Amministrazione Comunali- quella di Soverato e Satriano dedicheranno una via cittadina “ai Donatori di sangue”, con le Pro-loco, con altre Associazioni culturali: A Ruga e Davoli- Gruppo Incontro  Biblioteca Davoli- ASCA(Associazione della Cultura e dell’Arte Soverato); con il Lions Club di Soverato che nel 1993 si rende promotore di una sottoscrizione per l’acquisto di un’ambulanza.

 

Con l’Arma dei Carabinieri nei locali della cui compagnia è orma tradizione organizzare più volte all’anno giornate di raccolta aperte anche ai civili oltre che agli altri agenti delle Forze Armate, della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza.

 

Con le Scuole in cui da numerosi anni ( -Istituto Tecnico Superiore “Giovanni Malafarina” e’Istituto Alberghiero di Soverato- ) ci viene consentito di dialogare con gli studenti sui temi della solidarietà, della donazione del sangue e della cittadinanza attiva e responsabile, una prassi iniziata dallo scoro anno anche nel Liceo Scientifico, nell’Istituto Tecnico Commerciale e nell’Istituto Comprensivo Soverato 1 di Via Olimpia.

 

Non è mancata la generosità di privati che hanno messo a nostra disposizione proprie strutture ove ubicare temporanei punti di raccolta: Dr. Antonio Matozzo e dr. Sergio Rispoli.

 

OGGI l’Avis Comunale Soverato “Rossella Anastasio” svolge la sua attività sociale sul territorio dei quattro comuni di Soverato-Satriano-San Sostene e Davoli nell’ambito di una popolazione di circa 20.000 abitanti.

 

I nostri donatori sono 665 di cui 211 donne e 454 uomini. I soci tesserati sono 467 e i soci collaboratori sono 5 .

 

11 sono i componenti del Consiglio Direttivo.

 

La raccolta a fine 2011 è stata di 1.062 unità di sangue, un lusinghiero risultato che andremo a replicare anche nel corrente anno essendo la raccolta già attestata a quota 1.110 unita.

 

Ciò ci rafforza nel convincimento che la politica di promulgazione del dono del sangue finora svolta va nella giusta direzione. Siamo altresì consapevole che molto probabilmente questo in futuro prossimo, che è domani, non basta più.

 

Entro il 2013 tutti i punti di raccolta sangue dovranno essere adeguati alla nuova normativa sui requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi minimi per le attività trasfusionali. Stiamo sbarcando in un mondo che cambierà il modo della raccolta del sangue, cambiamenti, conseguenza dell’applicazione di norme comunitarie e nazionali, adottati, è bene ribadirlo,  a garanzia esclusivamente del donatore, della qualità del sangue e quindi del ricevente.

 

Questo nuovo approccio alla donazione che auspichiamo possa ottenere la più vasta condivisione dei donatori, potrà costituire l’occasione per favorire, in una auspicata riorganizzazione del sistema sanitario e quindi trasfusionale calabrese,  la cultura della donazione in aferesi, meno invasiva, mirata ed intelligente che contribuirà al perseguimento dell’importante e fondamentale obbiettivo: l’autosufficienza di plasma.

 

In questo contesto stiamo verificando, assieme alle Istituzioni locali, quali concrete possibilità abbiamo di realizzare una sede sociale conforme ai dettami normativi che, promuovendo più efficacemente l’immagine dell’Avis sul territorio, sia riferimento non solo del donatore ma di tutta la popolazione che vive nel nostro ambito operativo e di cui interpreta le necessità.

 

Concludendo rinnovo il mio grazie ai soci fondatori per la felice intuizione di affidare all’Avis la funzione di promulgazione della cultura della donazione e della raccolta sangue e ai tanti generosi donatori che hanno aderito in questi trent’anni e che hanno reso possibile un miracolo d’amore: la raccolta anonima, associata, periodica e gratuita, di migliaia di sacche di sangue che hanno alleviato tante sofferenze e salvato vite umane. (dalla relazione del Presidente alla festa per il 30 esimo anniversario di fondazione- 1/12/2012-)